Allergia Stagionale

Allergia Stagionale - allergia ai pollini o pollinosi

Che cosa significa allergia?

L’allergia è una reazione immunitaria esagerata che il nostro organismo compie a scopo difensivo contro alcune sostanze estranee. Le sostanze estranee in questione sono allergeni ad esempio: pollini, peli, forfore di animali, muffe, farmaci e così via… sostanze estranee che normalmente risultano innocue per i soggetti normali.

I sintomi dell’allergia si possono riscontrare in diversi distretti:

  • A livello cutaneo in cui si hanno reazioni cutanee come prurito, eritema, pustole, vescicole, ponfi, edemi… (es. allergia al nickel).

  • A livello respiratorio in cui si riscontra difficoltà respiratoria, tosse, raucedine, pizzicore, starnuti con rinorrea, ostruzione nasale. (es. allergia stagionale, allergia agli acari…).

  • A livello oculare in cui si hanno reazioni come: occhio rosso, prurito, lacrimazione, gonfiore, fotofobia e sensazione di corpo estraneo.

  • Altri distretti con nausea, vomito, diarrea… fino ad arrivare a colpire il sistema cardiovascolare (es. shock anafilattico) ad esempio in caso di punture di insetto: api, vespe, calabroni.

Che cos’è l’allergia stagionale?

L’allergia stagionale è un’allergia ai pollini chiamata anche pollinosi ed è caratterizzata da lacrimazione, starnuti e talvolta tosse e asma con ricorrenza stagionale. Si manifesta principalmente nei periodi di fioritura delle piante, in particolare in primavera.

Cosa succede?

Quando le proteine allergeniche entrano in contatto con i mastociti dei soggetti allergici, le IgE legate ai mastociti inducono la liberazione di istamina che a sua volta causa vasodilatazione, ipersecrezione ghiandolare, contrazione delle fibre muscolari con effetti clinici tra cui lacrime, starnuti, tosse e asma.

Purtroppo, Il numero di soggetti allergici è drasticamente aumentato negli ultimi anni. Alcune teorie incriminano l’inquinamento atmosferico e l’aumento dell’igiene. Anche se le cause non sono ancora ben determinate, recenti studi epidemiologici condotti in Italia indicano che il 25% della popolazione compresa tra i 18 e 44 anni soffre di rinite allergica e il 5% soffre di asma.

Quali piante possono causare l’allergia stagionale?

In Italia le piante responsabili sono: le graminacee, la parietaria, l’artemisia e l’ambrosia, la betulla, il cipresso e l’olivo. Purtroppo, la stagione incriminata non è solo la primavera, ma anche il periodo pre-primaverile e l’autunno.

Come si diagnostica l’allergia stagionale?

Quando si iniziano a mostrare segni specifici di un’allergia, bisogna affidarsi al proprio medico per la diagnosi.

  1. Il test di primo livello è il prick test. Si tratta di un esame semplice che consiste nell’applicare una serie di gocce sulla cute, in genere, degli avambracci del paziente. La pelle viene poi "punta" in corrispondenza della goccia per consentire all’allergene di entrare in contatto con la parte interna della cute. Se il diagnostico contiene la sostanza cui il paziente è allergico si assisterà allo sviluppo di una reazione allergica in corrispondenza della puntura, con comparsa di un pomfo, simile ad una puntura di zanzara.

  2. Un altro esame utile nella diagnosi di allergie è la ricerca diretta delle IgE specifiche nel siero. Si tratta di un semplice esame del sangue che ha l’obiettivo di dosare le IgE eventualmente presenti in risposta al contatto con l’allergene.

  3. Un altro esame utile all’individuazione di un’allergia soprattutto in caso di rinite, meno conosciuto e di nuova introduzione, è quella dell’esame citologico nasale in cui si prelevano cellule presenti all’interno della fossa nasale. In questo modo si riesce ad inquadrare facilmente la presenza di infezioni o di allergie in base alla presenza di specifiche popolazioni di cellule.

Quali farmaci si possono acquistare in farmacia senza ricetta medica?

Per uso orale: compresse, gocce.

Il primo farmaco, più conosciuto è la cetirizina (ad esempio: Zirtec). Un farmaco di libera vendita nella sua confezione a basso contenuto di pastiglie utile in caso di rinite allergica e orticaria. Il farmaco si assume una pastiglia la sera, oppure metà pastiglia al mattino e metà alla sera nei soggetti più giovani dai 6 ai 12 anni. Il farmaco pur essendo un antistaminico di II generazione ha come effetto collaterale noto: la sonnolenza. Quindi attenzione se lo assumete al mattino, se utilizzate macchinari e soprattutto se guidate.

Esiste poi un’associazione cetirizina (antistaminico) e pseudoefedrina (decongestionante) (es: Reactine) utile in caso di ipersecrezione nasale, prurito nasale, prurito oculare e lacrimazione. L’assunzione però è possibile mattina e sera, ma per non più di una settimana.

Il secondo farmaco di cui vi parlo è la loradatina (per intenderci: Clarityn). Un farmaco di libera vendita sempre nel suo formato da 7 pastiglie utile in caso di rinite allergica e orticaria. L’assunzione prevista è sempre di una pastiglia al giorno meglio alla sera e per bambini dai 2 ai 12 anni si stabilisce il dosaggio in base al peso, ma in questo caso vi consiglio prima il consulto con il pediatra.

Il terzo farmaco è un farmaco di nuova generazione con minori effetti collaterali consigliabile per adulti sopra i 12 anni: la fexofenadina (ad esempio: Fexallegra), la posologia è sempre la stessa 1 pastiglia al giorno meglio la sera prima dei pasti.

Un ultimo prodotto sempre di libera vendita, ma indicato per il prurito generalizzato, formato gocce è il dimentidene (esempio: Fenistil). Il farmaco è utilizzabile sopra i 12 anni 20-40 gocce tre volte al dì. Nei bambini al di sotto dei 12 anni è utile sentire il pediatra e la dose è variabile in base al peso corporeo.

Per uso locale: collirio per gli occhi e spray per il naso.

In linea generale esistono colliri flaconcino o monodose che mixano l’antistaminico con il decongestionante utili per ridurre il rossore, il prurito, il gonfiore, la lacrimazione e la fotofobia.

Le associazioni in commercio sono tantissime e talvolta variano anche le diverse concentrazioni in principio attivo:

  • nafazolina/tonzilamina (es. Imidazyl antistaminico, Iridina antistaminico, Alfa antistaminico);

  • tetrizolina/feniramina (es. Fexactiv, Tetramil, Stillergy).

Oppure antistaminici veri e propri come:

  • Levocabastina (es. Levoreact ofta) è utilizzabile negli adulti e nei bambini sopra i 3 anni 1 goccia due volte al giorno aumentabile fino a un massimo di 3-4 gocce;

  • Azelastina (es. Allergodil, Lasticom) è utilizzabile nella popolazione pediatrica dai 4 anni in su, 1 goccia per occhio due volte al giorno;

  • Ketotifene (es. Ketoftil) esiste in versione collirio flaconcino, collirio monodose e gel oculare utile in caso di congiuntivite o cheratocongiuntivite di natura allergica.

  • Sale sodico dell’acido spaglumico (es. Naaxia) ha un'azione mirata sui principali meccanismi delle sindromi allergiche ed evita la possibilità di amplificare il processo infiammatorio della congiuntiva.

Se i sintomi sono lievi e transitori è possibile utilizzare colliri contenenti estratti vegetali con proprietà:

  • antiarrossamento: calendula, camomilla, finocchio.

  • antiprurito: (es. Optrex 2 in 1 Lenitivo)

  • rinfrescanti lenitivi: eufrasia, camomilla, amamelide, malva, té verde (es: Afomill, Alfa Natura).

Utile a mio avviso è l’utilizzo di acqua fisiologica sterile (es. fialette monodose) prima dell’utilizzo di qualsiasi genere di collirio in quanto lava e pulisce la superficie oculare.

Se l’occhio è irritato è preferibile utilizzare colliri monodose in quanto al loro interno non contengono conservanti.

Invece per quanto riguarda gli spray nasali, i farmaci ad uso topico per ridurre la rinorrea possono essere a base di:

  • Azelastina (es: Rinazina antistaminica);

  • Levocabastina (es. Levoreact spray);

  • Associazioni antistaminico/decongestionante (es. Rinogutt antiallergico, Fexallegra spray nasale);

  • Beclometasone (es. Rinoclenil) è un farmaco cortisonico utile per ridurre l’infiammazione utilizzato nella profilassi e nel trattamento delle riniti allergiche.

Oppure discorso analogo fatto per gli occhi esistono spray nasali contenenti acqua fisiologica per la pulizia delle fosse nasali e acqua ipertonica con concentrazione di cloruro di sodio al 3% utili in caso di naso chiuso, allergie e congestione nasale.

Altri consigli utili.

In presenza di sintomatologia allergica, la prima cosa da fare è rivolgersi al medico curante e/o allo specialista per la corretta diagnosi e l’identificazione dell’allergene per stabilire un corretto programma preventivo-terapeutico da mettere in atto prima dell’inizio della stagione pollinica.

Sarebbe utile appuntarsi su un diario: i sintomi, la data dell’evento e la possibile causa scatenante dell’allergia. Un’attenta analisi delle abitudini e degli stili di vita del paziente, e di conseguenza delle probabili esposizioni in determinati periodi dell’anno, aiuta a limitare la ricerca.

A scopo preventivo possono essere anche consigliati, quando è possibile, brevi soggiorni in clima marino durante il periodo della pollinazione, dato che al mare la concentrazione atmosferica dei pollini è relativamente bassa.

Poi bisognerebbe consultare i calendari pollinici per conoscere il periodo di fioritura delle piante responsabili delle manifestazioni allergiche.

Durante i periodi di pollinazione bisogna evitare:

  • le uscite nelle ore di maggiore concentrazione pollinica, preferendo le uscite in prima mattina o tarda serata;

  • le gite in campagna, soprattutto se è presente vento e, in special modo, non passeggiare nei prati dove sia stato fatto di recente il taglio dell'erba;

  • i viaggi in macchina o in treno con i finestrini aperti. (Se si viaggia in macchina, usare preferibilmente un impianto di aria condizionata, munito di filtri di aerazione anti-polline.);

  • evitare inoltre le strade trafficate e le aree verdi.

Sarebbe utile:

  • indossare una mascherina antipolvere o addirittura da pochi anni esistono dei filtri nasali discreti che permettono di respirare meglio in quanto intrappolano pollini, polveri, acari presenti nell’aria,responsabili dei sintomi della rinite allergica;

  • lavare con più frequenza i capelli, in quanto i pollini presenti nell’aria possono finire tra i capelli e poi depositarsi sul cuscino durante il sonno;

  • fare attenzione agli eventi temporaleschi, esiste l’asma da temporale. Nelle prime fasi di un temporale, i granuli pollinici rilasciano nell'atmosfera parte del loro contenuto.

  • pulire frequentemente le aree domestiche;

  • utilizzare purificatori-ventilatori che rigenerano l'aria di tutto l'ambiente da particelle ultrafini come allergeni e inquinanti. (esempio: dyson).

Questo articolo non si sostituisce al consulto e diagnosi di un medico. Per qualsiasi dubbio consultate il vostro medico e/o farmacista di fiducia.


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