Epatite virale: tutto ciò che devi sapere in poche parole
Il 28 luglio di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale dell'Epatite (WHD) istituita dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel giorno della nascita di Baruch Blumberg (28 luglio 1925), il biochimico che scoprì nel 1967 il virus dell'epatite e sviluppò poco dopo il primo vaccino!
Come farmacista e come professionista dietro al bancone della farmacia, coinvolto nella promozione di informazioni corrette sulla salute nei confronti di pazienti/clienti, ho la necessità di essere sempre sul pezzo e conoscere le ultime novità sul tema infezioni, vaccini, prevenzione ecc...
Dunque mi domando: “Ma so proprio tutto sull'epatite? E ricordo perfettamente tutto su questa malattia infiammatoria virale?”
Ecco qui sotto un breve ripassino che ho preparato basandomi sulle informazioni pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità sul sito Epicentro.
L'epatite virale è:
un'infiammazione a carico del fegato;
può essere causata da diverse tipologie di virus;
ha caratteristiche diverse per quanto riguarda la trasmissione, i sintomi e la gravità;
spesso silenziosa (può esordire in modo asintomatico, sintomatico o acuto, talvolta può cronicizzare);
può portare gravi conseguenze se non curata e diagnosticata in tempo;
ad oggi conosciamo 5 tipologie diverse di epatiti: A,B,C,D,E.
EPATITE A (HAV)
Causata da: picornavirus (genere Hepatovirus)
Incubazione: 15-50 giorni
Trasmissione:
oro-fecale,
alimenti e acqua contaminata, cibi crudi contaminati (es. sushi, pesce e carne cruda, frutti di mare es. cozze e vongole),
contatto diretto,
raro per trasfusioni di sangue o prodotti derivati.
Evoluzione malattia:
nella maggior parte dei casi: asintomatica con risoluzione spontanea.
raro, fulminante e fatale
Sintomi: febbre, stanchezza, perdita di appetito, nausea, vomito, dolori addominali, ittero e aumento delle transaminasi epatiche e della bilirubina.
Prevenzione:
vaccinazione: in Italia esistono due diversi vaccini che forniscono una protezione dall’infezione già dopo 14-21 giorni.
buone pratiche igieniche.
controllo della coltivazione e della commercializzazione dei frutti di mare.
La vaccinazione è raccomandata per:
soggetti a rischio,
viaggiatori in Paesi dove l’epatite A è endemica,
coloro che lavorano in ambienti a contatto con il virus,
tossicodipendenti,
familiari di soggetti con epatite acuta A,
coloro che sono affetti da malattie epatiche croniche.
EPATITE B (HBV)
Causata da: virus a dna (famiglia Hepadnaviridae), se ne conoscono 8 genotipi (A-H) aventi una diversa distribuzione geografica.
Incubazione: variabile, 45 e 180 giorni media 60-90 giorni.
Trasmissione:
contatto con sangue e liquidi biologici infetti (es. saliva, bile, secreto nasale, latte materno, sperma, muco vaginale),
trasfusioni di sangue o emoderivati contaminati,
tramite veicoli contaminati attraverso minime lesione della cute o delle mucose (spazzolini, forbici, pettini, rasoi, spazzole da bagno contaminate da sangue infetto),
rapporti sessuali non protetti,
per trasmissione verticale madre-figlio.
A rischio:
tossicodipendenti,
chi pratica sesso non protetto,
gli operatori sanitari a contatto con persone infette o che lavorano in laboratorio a contatto con l’agente infettivo,
contatti familiari e sessuali di persone infette,
pratiche che prevedono l’uso di aghi e siringhe non sterilizzati (tatuaggi, piercing, manicure, pedicure).
Evoluzione malattia:
asintomatica
acuta
può cronicizzare in cirrosi e epatocarcinoma
Sintomi: disturbi addominali, nausea, vomito, stanchezza, perdita di appetito e a volte con ittero accompagnato da febbre.
Prevenzione:
vaccinazione: Il vaccino attualmente in uso è prodotto con tecniche di ingegneria genetica, si è dimostrato sicuro ed efficace e fornisce immunità di lunga durata. In Italia la vaccinazione è obbligatoria per tutti i nati dal 1991 e, fino al 2003, lo è stata anche per gli adolescenti a 12 anni.
sesso protetto,
prevenzione trasmesse dal sangue.
La vaccinazione è fortemente raccomandata per i gruppi di popolazione a maggior rischio d’infezione come: tossicodipendenti, conviventi di portatori cronici, personale sanitario.
Terapia:
antivirali es. interferone.
Nei casi cronici in cui i pazienti abbiamo sviluppato cirrosi o tumori epatici, può diventare necessario il trapianto di fegato.
EPATITE C (HCV)
Causata da: hepacavirus (famiglia dei Flaviviridae) di cui sono stati identificati sei diversi genotipi e oltre 90 sottotipi.
Incubazione: 14-180 giorni, per lo più è compreso fra 6-9 settimane.
Evoluzione malattia:
asintomatica nelle fasi iniziali
raro, fulminante e fatale
può cronicizzare in cirrosi e epatocarcinoma
Trasmissione:
parenterale
casi di contagio per via sessuale
trasfusioni di sangue o emoderivati contaminati,
per trasmissione verticale madre-figlio.
Sintomi: anoressia, nausea, vomito, febbre, dolori addominali e ittero.
Prevenzione:
controllo delle donazioni di sangue (screening test per la ricerca degli anticorpi anti-Hcv)
norme igieniche: sterilizzazione degli strumenti chirurgici e per i trattamenti estetici, l’utilizzo di materiali monouso
screening per le persone a rischio.
protezione nei rapporti sessuali a rischio.
Terapia:
antivirale es. farmaci ad azione antivirale diretta di seconda generazione (DAAs)*
ad oggi non c’è un vaccino
uso di immunoglobuline non efficaci
Farmaci* approvati per la cura dell’epatite C :
Sofosbuvir: abbassa la quantità di virus dell’epatite C nell’organismo ed eliminando il virus dal sangue dopo un certo periodo di tempo.
Simeprevir: impedisce la replicazione del virus che causa l’epatite C, contribuendo ad eliminare il virus dall’organismo.
Daclatasvir: blocca l’azione di una proteina presente nel virus dell’epatite C, che è essenziale per la moltiplicazione del virus. Bloccando questa proteina, il medicinale impedisce al virus dell’epatite C di moltiplicarsi.
Ledispavir/Sofosbuvir: principi attivi agiscono insieme bloccando due diverse proteine necessarie al virus per crescere e riprodursi, e consentono di eliminare in modo permanente l’infezione dall’organismo.
Ombitasvir/Paritaprevir/Ritonavir + Dasabuvir vedi nota informativa AIFA
Elbasvir/Grazoprevir: principi attivi agiscono insieme bloccando due diverse proteine necessarie al virus per crescere e riprodursi, e consentono di eliminare in modo permanente l’infezione dall’organismo
Sofosbuvir/Velpatasvir: i principi attivi agiscono insieme bloccando due diverse proteine necessarie al virus per crescere e riprodursi, e consentono di eliminare in modo permanente l’infezione dall’organismo.
Sofosbuvir/Velpatasvir/Voxilaprevir: i principi attivi presente agiscono insieme bloccando tre differenti proteine necessarie al virus per crescere eriprodursi, provocando l’eliminazione dell’infezione dall’organismo.
Glecaprevir/Pibrentasvir: agisce impedendo al virusdi moltiplicarsi e infettare nuove cellule, ciò consente di eliminare l’infezione dall’organismo.
EPATITE DELTA (HDV)
Causata da: subvirioni (nessitano della presenza di un altro virus per potersi replicare). Trovati 3 genotipi.
Incubazione: 2 a 8 settimane
L’infezione può verificarsi:
infezione simultanea: virus B+D —> epatite clinicamente simile all’epatite B
sovrainfezione di virus D in un portatore cronico di HBV. Si verifica allora una nuova epatite acuta a volte fatale.
Trasmissione: vedi epatite B
Sintomi: simil all'epatite B
Evoluzione: può portare cirrosi epatica e carcinoma epatocellulare e rapidamente degenerare. Prevenzione:
prevenzione dall'epatite B.
vaccino contro l’epatite B.
EPATITE E (HEV)
Causata da: virus classificato provvisoriamente nella famiglia Caliciviridae
Incubazione: 15 a 64 giorni
Trasmissione: vedi epatite A
oro-fecale,
alimenti e acqua contaminata, cibi crudi contaminati (es. sushi, pesce e carne cruda, frutti di mare es. cozze e vongole).
Evoluzione malattia:
acuta,
risoluzione spontanea,
raro, fulminante fino al decesso nelle donne in gravidanza, specialmente nel terzo trimestre,
può cronicizzare negli immunocompromessi,
può riacutizzare.
Prevenzione:
buone pratiche igieniche,
somministrazione di gammaglobuline nelle donne in gravidanza (efficacia da dimostrare),
due vaccini in fase sperimentale.
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