La storia della Medicina Tradizionale Cinese

Medicina Tradizionale Cinese (MTC). Nella figura un’interpretazione di un’antica tavola cinese. Il simbolo in alto a destra è la rappresentazione del Tao (Yin Yang) che significa letteralmente Via o Sentiero, uno dei principi base del pensiero cinese.

I cinesi sono stati precoci in tante cose (polvere da sparo, fitoterapia, medicina) ma sono rimasti indietro nella scrittura perché periodicamente gli imperatori distruggevano tutti gli scritti delle dinastie precedenti.

Il primo imperatore di cui si abbia notizia è Fu Xi, al quale si attribuisce la creazione dei trigrammi che hanno costituito le basi dell’Yi Jing, uno dei più famosi testi cinesi ancora oggi comprati e utilizzati in tutto il mondo da milioni di persone.

L’origine della medicina tradizionale cinese (MTC) viene identificata nella dinastia Xia (XXI sec.-XVI sec. A.C.) con l’imperatore Giallo Huang Di vissuto presumibilmente tra il 2690 e il 2590 A.C. che regnò su una libera confederazione di tribù. Successivamente Shen Nong, l’imperatore trasparente, codifica le conoscenze di dietetica e fitoterapia.

I primi documenti storici con valore cronologico risalgono alla dinastia Shang (1766-1154 A.C.). Durante questa dinastia si identificano le possibili cause di malattia, vengono differenziate le malattie dell’uomo, della donna e del bambino e ci viene proposta una suddivisione delle patologie in relazione alla sede anatomica: malattie dell’estremità cefalica, degli arti, del torace, ecc.. In questo periodo per scopi terapeutici vengono utilizzati decotti, bevande fermentate a base di erbe medicinali. Si parla anche di una pietra che aveva forme differenti a seconda dell’uso: piatta e arrotondata a supporto del massaggio, aguzza e pungente per i salassi e l’incisione di ascessi e tumefazioni, tagliente per le medicazioni e la pulizia delle piaghe.

Dal XVI sec. al 221 A.C. la civiltà cinese percorse un cammino culturale, socio-politico e scientifico che sta alla base delle conoscenze che tutt’oggi sottendono ai principi fondamenti della medicina tradizionale:

  • separazione tra medicina sciamanica e scientifica;

  • organizzazione delle categorie mediche: medici maestri delle malattie (internisti) delle piaghe (chirurghi), degli alimenti (dietologi), veterinari.

Dal 221 A.C. al 220 D.C. fu compilato il Nei Jing (classico di medicina interna), il Nan Jing (classico delle difficoltà) e il Cao Jing (classico di materia medica), riguardanti la palpazione dei polsi, gli organi, i visceri, la farmacologia, nonché la relazione tra lo stato di salute e l’aspettativa di longevità: era molto più importante nutrire la vita e favorire la salute che curare la malattia, aderendo ad uno stile di vita utile a prevenire le malattie favorendo la longevità. In questo periodo anche la conoscenza anatomica fece degli enormi progressi grazie alla tecnica della dissezione chirurgica.

Nel 265 D.C. il medico Houang Fou Mi nel suo testo afferma che il sangue si trova all’interno dei vasi sanguigni. In Europa la scoperta della circolazione sanguigna è stata fatta 1380 anni dopo, nel 1628 da William Harvey.

Durante la dinastia Tang, nel 624 D.C., fu istituita ed ufficializzata la prima scuola dotata di seri programmi didattici rivolti all’insegnamento della farmacologia, dell’agopuntura, della dietetica e del massaggio (Accademia Imperiale di Medicina); superati i corsi base, gli allievi, accedevano ai corsi clinici nei diversi reparti. In tale periodo viene compilato un importante trattato sulle cause di malattia dove emerge con chiarezza che le patologie non dipendono solo da fattori patogeni esogeni (virus, batteri ecc.), ma anche dalle carenze dell’energia anti patogena del soggetto: l’alterazione dell’equilibrio energetico individuale ( determinato da fattori costituzionali, errori dietetici e comportamentali) comporta l’indebolimento delle difese ed una maggiore possibilità di penetrazione degli agenti nocivi esogeni.

Nel 713 D.C. si praticavano le prime vaccinazioni per via nasale: è sorprendente scoprire che i medici cinesi conoscevano e praticavano la vaccinazione antivaiolosa molto prima che Jenner la introdusse in occidente.

La medicina cinese giunse in Europa verso la fine del 1600 ad opera di una missione scientifica di gesuiti inviata in Cina da Luigi XIV. Furono scritti alcuni trattati che però passarono inosservati, finché Souliè de Morant (1878-1955) console francese a Shangai, studiò nel dettaglio la pratica dell’agopuntura. Il diplomatico francese, constatando che i malati di colera (patologia allora fatale in Europa) guarivano e si salvavano grazie ai trattamenti con aghi, intuì i vantaggi che la medicina cinese poteva portare all’occidente e decise di divulgarla traducendo i testi cinesi.

La medicina tradizionale cinese nasce con l’obiettivo di “curare il malato prima che lo diventi”. In effetti l’osservazione dei sintomi permette di individuare e quindi trattare eventuali alterazioni dell’organismo che nel futuro potranno divenire malattie. Un tempo vi era l’uso di pagare il medico per ogni giorno di salute e di sospendere il pagamento in caso di malattia (se non chiedere addirittura un rimborso economico!).

La medicina tradizionale cinese, per come è strutturata, ci offre la possibilità di gestire in prima persona la nostra salute. Non per sostituirsi al tecnico della salute, bensì per integrarne le conoscenze, attraverso confronti, dialoghi e consigli: il soggetto dovrebbe essere l’individuo, il tecnico uno strumento che dispone di conoscenze e che viene come tale utilizzato! E’ importante sottolineare questo aspetto della gestione della salute, perché al di fuori di questa inversione dei rapporti di potere, ogni tentativo di applicare formule mediche alternative come tecniche miracolose diviene pura moda destinata all’insuccesso.


Fonti: