Se mi punge la Processionaria? Che prurito...
Da quando mi sono trasferita in Valle d’Aosta e lavoro in farmacia in questa regione, mi è capitato spesso e volentieri di vedere lesioni di processionaria sul corpo di diversi mal capitati.
E la Processionaria non è uno scherzo!
Che cos’è la Processionaria?
La Processionaria è una farfalla notturna che, allo stato di bruco, ha il corpo rivestito da peli urticanti.
Ne esistono di diverse specie, ad esempio le processionarie della quercia (Thaumetopoea processionea) e le processionarie del pino (T. pityocampa). Questi animaletti sono specie termofile originarie dell'Europa centrale e meridionale e le larve di entrambe le specie sono gregarie, quando salgono sugli alberi per brucarne le foglie, procedono a gruppi di lunghe file ordinate e si riuniscono in grandi "nidi" di seta per auto-proteggersi quando non si nutrono.
Durante le epidemie, i bruchi di processionaria sono in grado di strappare le foglie dalle loro piante alimentari (querce e pini), generando notevoli danni alla pianta. Inoltre, quando si trovano allo stato di bruco, entrambe le specie producono peli come mezzo di difesa contro i nemici naturali. Questi peli contengono una tossina chiamata taumetopoeina che provoca forti reazioni allergiche quando viene a contatto con la pelle.
I peli di cui sono rivestite le larve di Processionaria possono provocare:
dermatite (bolle da orticaria o macchie rosse isolate) fortemente pruriginosa;
congiuntivite e infiammazione agli occhi;
infiammazione delle vie respiratorie.
I più colpiti possono essere gli animali, ad esempio i cani, che per natura annusano il terreno, possono aspirare grandi quantità di peli urticanti e i sintomi possono essere talmente gravi da provocarne la morte.
In rapida diffusione…
Il problema della processionaria è in rapida espansione e uno dei motivi imputati alla sua rapida diffusione è legata al cambiamento climatico.
Alcuni studi suggeriscono che il riscaldamento climatico, almeno inizialmente, andrà a favorire gli insetti termofili, aumentando il rischio di epidemie di parassiti. La diversità e l'abbondanza degli insetti generalmente aumenta verso le latitudini più basse e, man mano che il pianeta si riscalda, molte più specie che si trovano nelle regioni meridionali si sposteranno verso i poli nelle regioni temperate settentrionali, inclusi parassiti dell'agricoltura, insetti che trasmettono malattie e parassiti che infestano città, parchi e centri urbani.
In Valle d’Aosta
A partire dal 2013 in Valle d’Aosta a seguito dell’incremento dell’attività della processionaria del pino si sono messe in atto diverse strategie e attività di monitoraggio fitosanitario programmate da parte del Corpo Forestale.
I periodi in cui prestare maggiore attenzione è il tardo autunno e l’inizio primavera, momenti in cui si svolgono ancora le camminate nei boschi o le passeggiate in montagna!
La contaminazione avviene generalmente nelle pinete e i mezzi di contaminazione comprendono il contatto diretto con il nido o il bruco e il contatto indiretto con peli dispersi nell'aria.
Il sintomo principale e più diffuso è la dermatite e si osserva generalmente in tarda primavera e in particolare da aprile a giugno, tra i campeggiatori e i turisti.
L'eruzione ha inizio 1-12 ore dopo il contatto con i peli e si presenta con prurito intenso e continuo.
Cosa fare in caso di contatto
In caso di contatto con la processionaria è bene:
lavarsi il più velocemente possibile facendo una doccia;
lavare gli indumenti ad alte temperature (almeno 60°);
sciacquare subito le parti contaminate con acqua e bicarbonato (anche nel caso di cani, cavalli o altri animali) senza strofinare;
in caso di irritazione congiuntivale, di irritazione delle vie aeree o crisi asmatiche rivolgersi immediatamente al medico (o al veterinario).
Quali farmaci assumere
I trattamenti consigliati in farmacia sono principalmente di supporto al prurito, anche se dagli ultimi studi non si mostrano del tutto efficaci.
Se le lesioni sono localizzate in prima battuta si utilizzano antistaminici topici (ad esempio: prometazina crema, desclofeniramina maleato crema, dimentindene gel) e se il prurito è generalizzato si possono prendere antistaminici ad uso orale come la cetirizina.
Esistono poi prodotti topici antiprurito contenenti mentolo che possono essere utili per alleviare il fastidio (ad esempio: talco mentolato).
Si può ricorrere agli steroidi topici che possono accelerare la risoluzione delle lesioni, mentre si ricorre ai cortisonici ad uso orale eccezionalmente nei casi più gravi e sotto consiglio del medico.
Gli studi in questo ambito sono pochi e le linee di trattamento risultano non specifiche. Negli ultimi tempi, però, alcuni studi hanno dimostrato l'efficienza dell'uso dell’applicazione topica di potassio dobesilato 5% crema, un inibitore specifico del fattore di crescita dei fibroblasti (FGF) utile nella dermatite da contatto, farmaco però non commercializzato in Italia.