Come medicare una ferita

Come medicare una ferita

Tratto dalle disavventure di Manuel, ho deciso di spiegare in modo semplice e schematico come medicare una ferita!

Le possibilità erano due: chiedere il reso del fidanzato ad Amazon oppure dargli qualche consiglio per medicare al meglio la propria ferita come una brava farmacista!

Partiamo dalla domanda: “Come si medicano le ferite?

Ricordiamoci prima di procedere alla disinfezione di una ferita di lavarci correttamente le mani con acqua e sapone per almeno 60 secondi sotto acqua tiepida/fredda.

Quando cadiamo, ci sbucciamo oppure ci tagliamo, la prima cosa da fare è: pulire l’area interessata al meglio e il prima possibile!

Come? Sotto l’acqua corrente per rimuovere: i detriti, lo sporco e le impurità presenti sulla pelle.

In questo primo passaggio possiamo utilizzare l’acqua ossigenata al 3% (perossido di idrogeno) su una ferita aperta in quanto ha una efficace detersione meccanica con rimozione di piccoli detriti e dei tessuti necrotici grazie allo sviluppo di ossigeno nascente. Tale reazione è rapida, pertanto l’effetto è molto breve.

Dopo di che, si sconsigliano ulteriori applicazioni di acqua ossigenata, in quanto oltre a bruciare e friggere sulla pelle, la sua reazione altera e rallenta la cicatrizzazione.

Per pulire una ferita o una scottatura si può utilizzare acqua fisiologica sterile (cloruro di sodio al 0,9%) per dilavare la ferita.

In commercio esistono due possibilità entrambe con pro e contro:

  1. Le fialette monodose di acqua fisiologica sterile da 2ml, 5ml e/o 10 ml. Le fialette fanno riferimento alla data di scadenza impressa sulla scatola, non contengono nessun conservante e sono sterili. Il costo è superiore (€3,00-€15,00).

  2. Le bottiglie di vetro da 100, 250, 500 ml. Le bottiglie di vetro richiedono il prelievo dal filtro con una siringa sterile per preservare la sterilità, una volta aperte vanno consumate in pochi giorni. La nota positiva è il prezzo davvero esiguo (€2,00 per 500 ml).

A questo punto si consiglia di: disinfettare la ferita con una soluzione disinfettante o antisettica.

Esistono in commercio antisettici (composti chimici capaci di eliminare microrganismi a livello dei tessuti viventi) e disinfettanti (composti chimici in grado di eliminare microrganismi da superfici inerti) diversi indicati per la cute lesa che hanno la peculiarità di non bruciare una volta applicati.

Disinfettanti e Antisettici

Per semplificazione li dividiamo in quelli che macchiano la cute:

Iodopovidone (es. Betadine) color giallo, agisce inibendo la sintesi proteica, mediante ossidazione dei gruppi sulfidrilici e formazione di N-iododerivati. In parole semplici libera iodio dunque è sconsigliato per chi soffre di tiroide o per chi è allergico allo iodio.

Eosina al 2% color rosso, ha attività batteriostatica verso Gram+, attività fungistatica e antiessudante. L’eosina viene utilizzata sulle lesioni del sederino nel cambio pannolino, su ferite, piaghe, vesciche, ustioni o sulle lesioni psoriasiche.

Eosina/ Cloroxilenolo/ Glicole Propilenico (es. Neomercurocromo) color rosso, disinfettante ad ampio spettro.

In quelli che non macchiano la cute:

Clorexidina è un composto biguanidico cationico dotato di gruppi lipofili, causa alterazioni di membrana con perdita dei componenti citoplasmatici con azione batteriostatica (impedisce la replicazione del batterio); ad alte concentrazioni invece produce coagulazione delle proteine citoplasmatiche con un’azione battericida (uccide il batterio).

Benzalconio Cloruro (Citrosil, Bialcol): è un sale d’ammonio quaternario con caratteristiche disinfettanti e proprietà antimicrobiche.

Sodio Ipoclorito (Amuchina Med): il suo potere disinfettante è garantito dalla liberazione di ioni cloro.

Il terzo step, non meno importante, è bloccare la fuoriuscita di sangue. Lo menziono adesso in quanto le ferite in questione di cui parliamo sono piccole ferite non gravi trattabili da soli a casa.

In caso di ferite più complicate in cui la fuoriuscita di sangue è cospicua. Bloccare l’uscita di sangue e tenere premuto sulla ferita diventa il primo step da eseguire nell’immediato e poi subito dopo diventa fondamentale chiamare il numero unico delle emergenze 112 (ex 118).

Per ridurre il sanguinamento esistono diverse possibilità utilizzabili a domicilio: la matita emostica (contenente allume di rocca), l’allume di rocca (sale di alluminio e di potassio, utilizzato sia come antistraspirante in caso di sudorazione, ma anche come blando emostatico) e il cotone emostatico a base di clururo ferrico, ha un’azione meccanica grazie alla presenza di ioni ferro i quali promuovono la coagulazione.

In caso di tagli netti è possibile utilizzare in automedicazione dei punti di carta (es. Steristrip) ovvero piccoli cerotti di carta in grado di avvicinare i lembi di pelle e ridurre il sanguinamento, capaci di accellerare il processo di cicatrizzazione. I punti di carta vengono posizionati perpendicolarmente alla ferita lungo tutta la lunghezza del taglio. Ne esistono di vari spessori: 3mm, 6mm, 12 mm.

A seconda della tipologia di ferita e a seconda della presenza o meno di infezione si possono applicare sulla cute prodotti o farmaci utili disinfettare, cicatrizzare o evitare l’insorgenza di infezione.

Ne esistono vari in base alle diverse esigenze in formato crema o garza impregnata.

Disinfettare:

  • Iodopovidone (Betadine gel, Betadine Garza);

  • Perossido d’idrogeno (Crystacide).

Cicatrizzare:

  • Acido Ialuronico (Connettivina crema/spray/garza; Ialuset crema/spray) eventualmente esistente in associazione con l’antibiotico Sulfadiazina argentica in presenza di infezione (Connettivina plus, Ialuset plus)). L’acido ialuronico idrata la ferita e permette di accellerare la guarigione;

  • Catalasi (Citrizan) è un enzima che promuove la cicatrizzazione della pelle;

  • Estratto acquoso di Triticum Vulgare (Fitostimoline crema/garza/crema vaginale/ovuli), estratto dal grano, interviene nei processi di riparazione dei tessuti: stimola la chemiotassi e la maturazione dei fibroblasti.

Evitare l’insorgenza o curare un’infezione:

  • Sulfadiazina Argentica (Sofargen crema, spray) grazie alla presenza dello ione argento con attività battericida e del radicale sulfadiazinico con proprietà batteriostatiche.

  • Neomicina e Sulfatiazolo può essere utile in caso di ferite infette, escoriazioni superficiali suscettibili ad infezione (Streptosil). Il suo utilizzo può essere sensato se la ferita è nei piedi o in qualche parte che richiede una maggiore attenzione. Se no normalmente l’utilizzo di antibiotici in modo ingiustificato è sconsigliato.

Per pulire la ferita e per coprire la ferita si consiglia l’uso di garze sterili. Si sconsiglia l’utilizzo di ovatta perché potrebbe rilasciare dei pelucchi che si possono attaccare alla ferita. Esistono varie misure (centimetri) di garze sterili: 10x10, 18x40, 36x40. Altre volte esistono anche formati più piccoli 5x9 7,5x7,5 di cotone o di tessuto non tessuto. A contatto con una ferita è bene utilizzare garze sterili. Le garze non sterili si utilizzano per pulire la cute integra oppure non a contatto con ferite aperte. Le garze in tessuto non tessuto rispetto a quelle in cotone tendano a non appiccicarsi al letto della ferita. D’altro canto le garze in cotone sono molto morbide e delicate.

Per evitare che la ferita si attacchi alla garza di cotone o garza in tessuto non tessuto si possono utilizzare a contatto con la ferita stessa garze paraffinate chiamate anche garze grasse es. Grassolind, Non Ad Garze.

In caso in cui la garza si dovesse appiccicare malauguratamente alla ferita si consiglia l’utilizzo di acqua fisiologica per distaccare la garza dalla cute!

Una volta coperta la ferita, bisogna tenere la medicazione fissa alla pelle! Come?

Anche qui esistono tante opzioni:

  • cerotto con garza interna e tampone disinfettante

    Scegliete un cerotto con una garza interna più grande della ferita! La ferita non deve cadere nella parte con la colla del cerotto! Ci sono formati standard fino a formati più grandi in base a necessità (10x6, 10x8, 10x10, 10x12…). I cerotti formato grande esistono in tessuto traspirante o resistenti all’acqua. I cerotti resistenti all’acqua creano una sorta di seconda pelle non traspirante, vanno infatti utilizzati unicamente se la ferita è suscettibile ad essere bagnata oppure in caso di bagno o doccia. Successivamente vanno sostituiti con cerotti traspiranti, se no la ferita tende a macerare e non guarire.

  • cerotto a rotolo con garza integrata

    Si presentano come strisce di cerotto contenenti una garza, sono regolabili, l’unica pecca che una volta tagliata la striscia, il cerotto rimane aperto su due lati.

  • garza + cerotto a rotolo

    Questa opzione ti dà la possibilità di ritagliare il cerotto a rotolo della grandezza necessaria e di creare il tuo cerotto della dimensione che vuoi.

  • garza + rocchetto di cerotto

    Potete fissare la garza con un rocchetto di cerotto. Anche qui la scelta non è semplice esistono tanti tipi di rocchetto di cerotto:

    • tela (rosa): tiene di più;

    • seta (bianco): tiene, ma non troppo;

    • carta: non tiene tanto, ma è l’opzione più delicata.

    • silicone: va applicato su ferita chiusa per appiattire le cicatrici cheloidee o distrofiche.

  • garza + benda + gancetto

    La benda viene fissata grazie alla presenza del gancetto fermabenda.

  • garza + benda autoadesiva

    La benda si appiccica su sé stessa e non ha bisogno di essere fermata.

  • garza +rete elastica

    I tubolari elastici sono comodi soprattutto nelle pieghe (es. gomito, ginocchio…) per tenere fissa una garza.

Spero che questo articolo vi sia piaciuto, se sì lasciatemi un cuoricino come feedback!

I prodotti menzionati sono esclusivamente utilizzati come esempi esplicativi e divulgativi, l’articolo non è in alcun modo sponsorizzato, inoltre per qualsiasi dubbio rivolgersi sempre al proprio medico o al proprio farmacista di fiducia.