Teoria Yin-Yang
Secondo i cinesi la creazione dell’universo si avviò da uno stato assoluto di vuoto senza limiti chiamato wuji. E’ il qi (energia) primordiale, in unione con il tutto, una condizione di assenza di pensiero:
“La via che ingloba tutte le leggi dell’universo non può essere espressa tramite il linguaggio umano” (Daodejing cap. 1).
Quando dal wuji qualcosa sorge, la condizione originaria di vuoto cessa ed è a questo punto che si manifesta taiji. Con il taiji si entra nel mondo della dualità, della mente che funziona per opposti ( per definire il buio abbiamo bisogno della luce e viceversa), il mondo dello yin e dello yang. Il qi si scinde in yin e yang che combinandosi danno luogo a tutti gli esseri e a tutto ciò che esiste. Quanto più l’energia prende forma, tanto più essa è yin; quanto meno prende forma, tanto più è yang. Nel Neijing al capitolo 5 Huang Di dice:
“Lo yang accumulato forma il cielo, lo yin accumulato forma la terra; lo yin è la tranquillità, lo yang è movimento, lo yang trasforma i soffi, lo yin crea le forme”.
Huai Nan Zi (122 a.C.):
“Il Tao ha origine dal vuoto ed il vuoto ha prodotto l’Universo. L’Universo ha prodotto il qi....di questo, quello che era puro e leggero è andato verso l’alto costituendo il cielo, quello che era pesante e torbido si è solidificato per formare la terra”.
Tutto ciò che vive deve avere entrambe le energie yin e yang che scorrono parallele nel corpo. Una tavola di legno è prevalentemente yang e quindi priva di vita, mentre un albero ha sia yin che yang. L’origine dello yangqi è il sole, mentre lo yinqi proviene dal nucleo della terra.
Il qi non è statico, ma in continuo movimento, in continua trasformazione, va da un opposto ad un altro, da yang a yin, così è nell’universo, nel mondo, nell’uomo, ovunque: ogni cosa nasce, raggiunge un apice, decresce e mentre termina lascia il posto a qualcos’altro che compie lo stesso ciclo. E’ questa la rappresentazione dei ritmi dell’universo: il giorno, la notte, le stagioni, i cicli lunari, l’anno solare, il ritmo sonno-veglia. Quindi lo yin e lo yang sono delle manifestazioni transitorie del Dao: non esiste uno stato di yin o yang permanente, non esistono oggetti yin o yang in assoluto. Tutto ciò che esiste è il prodotto di un’unica energia che si manifesta a vari livelli. Dire che tutto è materia o che tutto è energia , a questo punto, è la stessa cosa.
Fonti:
Istituto Shén - Biella
F.I.S.T.Q. - Federazione Italiana Scuole Tuina e Qigong